La Confcommercio, attraverso una nota in merito alle presunte molestie del presidente dell’associazione nei confronti di una sua ex segretaria, fa sapere che “il presidente esclude categoricamente di aver mai mancato di rispetto a nessuno dei suoi collaboratori (nel 2011, come in ogni giorno di tutta la sua carriera). Carlo Sangalli è stato oggetto di una lunga e ben orchestrata sequenza di episodi, di minacce e lettere anonime, una vera e propria violenza psicologica che lo ha profondamente segnato. Una precisa regia, che contestava comportamenti scorretti tra i più infamanti riferiti al 2011, contro cui non vi sarebbe stata alcuna possibilità di difesa. In questa situazione il Presidente, pur non avendo alcuna colpa, ha ritenuto di cedere alle richieste e pagare. Il Presidente ha scelto di farlo per tutelare la Confederazione e la propria serenità familiare, e conservare ampia prova delle pressioni subite. Solo di recente, dopo una lunga e complessa attività di ricerca, si è scoperta la reale natura delle richieste estorsive e si è avuta prova degli accordi e delle responsabilità dei singoli”.
“Il Presidente Sangalli e la Confcommercio attendono il lavoro della magistratura per individuare i responsabili di queste azioni gravissime”, conclude il comunicato.
Nella nota si legge anche come Sangalli abbia presentato un esposto alla Procura della Repubblica ritenendosi parte offesa per gravissime condotte di estorsione e diffamazione. Proseguirà a querelare chiunque costruisca, diffonda o alimenti notizie false e diffamatorie.