BRUXELLES – Il governo italiano smentisce che ci sia in essere un accordo con SpaceX, la società di Elon Musk per la corsa alla connettività satellitare. Ma, secondo le rivelazioni pubblicate da Bloomberg, la chiusura di un eventuale accordo dovrebbe fornire all’Italia servizi di telecomunicazione sicuri con un contratto quinquennale da 1,5 miliardi. Un’iniziativa che agita l’opposizione e accende il dibattito sull’autonomia strategica e la sovranità tecnologica in Europa. “I patrioti” al governo stanno mettendo la nostra sicurezza nazionale nelle mani di Musk”, accusa il leader M5s Giuseppe Conte. Dal fronte del Pd arriva anche la replica di Elly Schlein: “L’Italia non si svende”.
Il piano della premier potrebbe scavalcare il piano strategico messo a punto dall’Europa per creare una comune costellazione di satelliti Internet. Si chiama Iris², l’alternativa tutta made in Europe, che punta a sottrarre il monopolio di Starlink, la rete da oltre 7mila satelliti messi in orbita da Space X. Acronimo di infrastruttura per la resilienza, l’interconnettività e la sicurezza via satellite, il progetto è stato avviato nel febbraio 2022. Le preoccupazioni per un’imminente guerra in Ucraina avevano sollevato l’urgenza di garantire a cittadini, governi e società una connessione veloce e sicura.
Ma a offuscare le aspirazioni di Bruxelles ci pensa Andrea Stroppa, l’informatico referente in Italia di Musk, che si scaglia contro l’altro progetto satellitare firmato europeo. “L’Europa ha un razzo per lanciare i satelliti a bassa orbita si chiama Ariane 6 che andrà a sostituire un vecchio razzo chiamato Ariane 5”, spiega Stoppa in un post su X simulando una sessione di domande e risposte sulla situazione dei satelliti in Europa. “L’obiettivo era quello di avere il razzo Ariane 6 pronto per il 2020”. Tuttavia, prosegue “nel 2020 non c’era ancora nulla. L’unica cosa che saliva alle stelle erano i soldi pubblici che venivano dagli Stati europei per finanziare il progetto.” Ma nonostante i dispendiosi sforzi europei “Almeno il razzo come sta andando?”, continua a interrogarsi, “Male, ha fatto il suo primo lancio a fine 2024. Dopo 10 anni dall’annuncio e 4 anni di ritardo dalla tabella di marcia. È nato già vecchio e ironia della sorte si sono dovuti fermare di nuovo prima di lanciarlo perché ha problemi tecnici”.