TORINO – Un altro femminicidio, un’altra lite violenta finita nel sangue. Stavolta la tragedia è avvenuta lunedì sera a Torino, dove Ben Alaya Abdelkader, tunisino di 48 anni, ha ucciso la ex moglie di 34 anni Roua Nabi, anche lei tunisina, davanti ai due figli di 12 e 13 anni. E questo nonostante l’uomo avesse, dall’agosto scorso, il divieto di avvicinamento alla donna e un braccialetto elettronico per impedirgli di violare il provvedimento. Tuttavia, il dispositivo non ha funzionato – non è ancora chiaro il perché – permettendogli di colpire a morte l’ex moglie con un fendente all’altezza del polmone, che le è stato fatale. Sembra che il dispositivo avrebbe inviato un allarme alla centrale operativa della Questura ma non avrebbe segnalato la presenza dell’uomo vicino all’abitazione.
Durante l’aggressione, la figlia dodicenne, in lacrime, è corsa dai vicini a chiedere aiuto: “Papà sta picchiando mamma”, avrebbe urlato. Ma l’uomo era già scappato in strada, inseguito dall’altro figlio che intimava ai passanti di fermarlo. Una fuga che è durata solo alcune centinaia di metri: il tunisino, infatti, è stato bloccato dai carabinieri del nucleo radiomobile, intervenuti sul posto, e condotto al carcere Lorusso e Cutugno. I sanitari del 118 sono arrivati per soccorrere la donna, ma le sue condizioni sono apparse da subito disperate. Trasportata all’ospedale Giovanni Bosco, Roua è morta poco dopo. Nel frattempo, i figli sono stati affidati a una comunità.