ROMA – Primi provvedimenti dopo la commemorazione di Acca Larentia del 7 gennaio scorso, in cui centinaia manifestanti neofascisti hanno fatto il saluto romano. Ieri sera, infatti, è stata trasmessa alla procura di Roma un’informativa sul caso e le prime cinque persone sono state denunciate.
Le reazioni della politica
Le polemiche non si placano nel mondo politico. Questa mattina il ministro della Difesa Guido Crosetto, intervenuto sulla questione a margine di una seduta in Aula alla Camera, ha affermato di “aver sempre preso le distanze da ogni manifestazione che ricordi i regimi passati”. A fare da eco alle sue parole il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, secondo cui quanto accaduto “suscita indignazione”. Il titolare del Viminale ha aggiunto tuttavia che “vietare la commemorazione sarebbe controproducente”, mentre il presidente del Senato Ignazio La Russa chiede di “fare chiarezza” sull’episodio.
Di Segni al governo: “Condannare il gesto e rafforzare norme antifasciste”
È arrivato anche l’appello della presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche italiane, Noemi Di Segni, che si è rivolta “a chiunque ricopra incarichi di governo e nelle istituzioni, che deve condannare il gesto e saperlo associare a una nostalgia pericolosa”. Di Segni ha poi sottolineato che da molto tempo chiede “un rafforzamento delle norme contro la nostalgia del neofascismo” e che per combattere il fenomeno bisogna “saper narrare, raccontare e arginare al meglio”.