BOLZANO – “Chiedo perdono alle persone coinvolte, alle comunità parrocchiali e ai fedeli”, ha detto il vescovo di Bolzano e Bressanone, Ivo Muser, in merito al rapporto sugli abusi nella Chiesa altoatesina, presentato lunedì 20 gennaio.
Muser si è assunto “personalmente la responsabilità per le omissioni durante il suo periodo di episcopato, tra cui l’insufficiente controllo dei sacerdoti sospetti, la riluttanza nell’adottare chiare misure preventive nei confronti dei sacerdoti accusati e la documentazione carente nel delineare i passi nella gestione dei casi di abuso”.
Dall’esposto pubblicato lunedì scorso, sono emersi 67 episodi di abusi confermati, in circa 60 anni, che hanno visto coinvolti 24 sacerdoti. Preti che venivano perlopiù trasferiti senza che fossero presi reali provvedimenti per evitare ulteriori violenze.
“Serve un cambiamento culturale”, ha aggiunto il vescovo di Bolzano. “Perché fatti come questi potrebbero ricapitare, se noi, come è capitato, distogliamo lo sguardo”.