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HomeCronaca Abbate (Greenpeace): “Transizione green ma con il consenso della popolazione”

"Sì alla ransizione green
ma cercando il consenso
della popolazione locale"

La crescita delle energie rinnovabili

Sardegna tra numeri e futuro dell'isola

di Valerio Francesco Silenzi27 Febbraio 2025
27 Febbraio 2025

Simona Abbate, attivista Greenpeace

Sulla questione della transizione energetica sono da sempre molto attive associazioni ambientaliste come Greenpeace. A Lumsanews l’attivista Simona Abbate ha cercato di trasmettere la visione dell’Ong sull’argomento Sardegna.

Qual è la posizione di Greenpeace riguardo l’eolico in Sardegna?

“È arrivato il momento di abbandonare i combustibili fossili ed investire nelle rinnovabili. Come Greenpeace siamo più che favorevoli agli investimenti rinnovabili come l’eolico, investimenti necessari, ma il futuro delle rinnovabili si basa anche e soprattutto sul consenso delle comunità locali, per questo è indispensabile un dialogo con il territorio e una corretta gestione dei procedimenti di installazione e delle valutazioni di impatto ambientale”.

E per quanto riguarda l’ingombro delle torri?

“Quello che spesso viene recriminato all’eolico è il suo impatto visivo, ma questo è soggettivo: alcune persone trovano i parchi eolici piacevoli, mentre altre no. Fattori come la vicinanza all’osservatore, la dimensione e il numero delle turbine, il colore e il contrasto, influenzano l’effetto visivo. Studi indicano che una pianificazione attenta può integrare le turbine nel paesaggio. L’eolico off shore, per esempio, tanto additato perché “rovinerebbe l’orizzonte”, in realtà è pochissimo percepibile dalla costa, in alcuni casi non sarebbe neanche visibile, quindi spesso le opposizioni agli impianti sono strumentali e alimentati dalle campagne pro fossili. Come Greenpeace riteniamo che per i singoli progetti siano necessarie valutazioni caso per caso, ma è altrettanto ovvio che senza accelerare con le fonti rinnovabili fenomeni come siccità ed alluvioni saranno sempre più frequenti creando numerosi danni sull’economia sulle persone e sull’ambiente”.

Che opportunità ci sono per la Sardegna?

“Partiamo da alcuni dati: La capacità da rinnovabili in Sardegna è cresciuta del 16% dal 2020, con un incremento di 454 MW alla fine del 2023, portando  la potenza complessiva da 2.769 MW a 3.223 MW. L’eolico è cresciuto di 81 MW e, con tutte le altre rinnovabili, inclusi idroelettrico e bioenergie, ha aggiunto solo 6 MW. L’installazione di 6.264 MW di rinnovabili aggiuntivi rispetto al dato di fine 2020 significherebbe raggiungere 9.033 MW al 2030. Dati importanti che potrebbero significare molto per lo sviluppo dell’isola: sarebbe un motore per nuovi posti di lavoro e un rilancio dell’economia”.

Può parlarci del progetto Sardegna Rinnovabile?

“L’alleanza Sardegna Rinnovabile, nasce su iniziativa delle associazioni ambientaliste WWF Italia, Legambiente, Greenpeace Italia e Kyoto Club con lo scopo di promuovere e sostenere uno sviluppo a carbonio zero della Sardegna. Per la conformazione del territorio sardo e per la sua mancata metanizzazione è importante per il territorio puntare sin da subito sulle fontirinnovabili senza passare per il gas”.

Parte della popolazione sarda ha avanzato delle perplessità circa la deturpazione dei paesaggi e la salvaguardia della fauna locale. Pensa che i vantaggi derivanti dall’eolico siano superiori a questi?

“Chiudere le centrali a carbone riduce l’impatto dell’inquinamento locale e quindi l’incidenza di malattie ad esso legate. La sardegna subirà sempre più estati calde e siccitose, e questo si aggraverà se continuiamo ad utilizzare i combustibili fossili. Gli impatti su flora e fauna sono da prendere in considerazione, ma una cosa che sicuramente ci sentiamo di contrastare è la narrativa dell’assalto delle rinnovabili al territorio sardo che non è coerente con la realtà: dal 2012 al 2022 la potenza complessiva fotovoltaica è cresciuta di soli 0,582 GW e quella eolica di appena 0,107 GW. Di questo passo l’obiettivo, sottostimato, di poco più di 6 GW al 2030 non si raggiungerà”.

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