Si concluderà il 3 ottobre a Roma, e precisamente nello storico Teatro India nel quartiere di Trastevere, la ciclo-staffetta in memoria di Giulio Regeni, il ventottenne ricercatore italiano ucciso al Cairo nel febbraio del 2016.
“A Roma per Giulio Regeni” è il nome della staffetta che è partita lo scorso 22 settembre dal Collegio del Mondo Unito di Duino, in provincia di Trieste; la tappa conclusiva sarà nello stabile di Lungotevere Vittorio Gassman, in una serata a ingresso libero. L’evento sarà presentato da Marino Sinibaldi, direttore di Radio 3, con la direzione artistica di Arianna Mattioli e Lorenzo Lavia, secondo cui la serata sarà un’occasione “per festeggiare la memoria di Giulio, per leggere, parlare, raccontare, cantare, ma soprattutto per offrire uno spunto di riflessione su una vicenda oscura e drammatica che ci riguarda tutti”.
Molti i personaggi che hanno confermato la loro presenza all’evento del Teatro India: Valerio Mastandrea, Massimo Ghini, Simone Cristicchi, Ambra Angiolini, Maria Pia Calzone, Roy Paci, Francesco Montanari, Filippo Nigro, Giovanni Caccamo, Stefano Fresi, Antonello Fassari, PIF, Lucia Lavia, Skuba Libre, Pier Ferrantini, Camilla Filippi, Mattia Briga, Emma Dante, Daniele Vicari, Têtes de Bois. Ci saranno anche esponenti della cultura e del giornalismo, come Beppe Giulietti, presidente della Federazione nazionale della stampa, e Luigi Manconi, presidente uscente della Commissione parlamentare Diritti umani e attuale coordinatore dell’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali. Hanno confermato la loro presenza anche Paola e Claudio Regeni, genitori di Giulio, assistiti dal loro avvocato Alessandra Ballerini.
Giulio Regeni era nato a Trieste il 15 gennaio 1988 ed era cresciuto a Fiumicello, in provincia di Udine. Mentre stava conseguendo un dottorato di ricerca al Girton College dell’Università di Cambridge era partito alla volta dell’Egitto per svolgere una ricerca sui sindacati autonomi egiziani: mentre si trovava al Cairo, fu rapito il 25 gennaio del 2016. Il suo corpo nudo e mutilato fu ritrovato il 3 febbraio 2016.
