HomePolitica A Pontida i sovranisti d’Europa. Maggioranza divisa su migranti e Ius Scholae

A Pontida i sovranisti d’Europa. Maggioranza divisa su migranti e Ius Scholae

di Beatrice D'Ascenzi07 Ottobre 2024
07 Ottobre 2024
Il segretario della Lega, Matteo Salvini, con Viktor Orban, primo ministro ungherese e leader di Fidesz, al raduno di Pontida

ROMA – Discussioni e attacchi che vanno al di là di un normale confronto politico. Quella che emerge dal post-Pontida è la fotografia di un centrodestra che fatica a trovare un fronte comune su economia, immigrazione e ius scholae.

L’appoggio sovranista

Da un lato il raduno della Lega si è dimostrato un teatro perfetto per rafforzare i contatti del partito in Europa e mostrare la vicinanza dei leader sovranisti a Matteo Salvini sul processo Open Arms. Come nel caso del premier ungherese Viktor Orban, che dal palco ha sottolineato come in Ungheria “festeggiamo Salvini come un eroe perché ha chiuso i confini e ha difeso le case degli italiani – ha spiegato – anzi, ha difeso anche l’Europa e meriterebbe una onorificenza e non un procedimento giudiziario. Quello in corso è una vergogna”.

L’attacco a Tajani

Dall’altro però l’incontro ha inasprito le tensioni che da qualche tempo animano il dibattito interno alla maggioranza. Pomo della discordia lo Ius Italiae presentato ufficialmente dal vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. I militanti della Lega hanno attaccato duramente il leader di Forza Italia, definendolo uno “scafista”.

Non è mancata la reazione dell’opposizione: “Non credo che Tajani faccia sul serio sullo Ius scholae. Purtroppo”, ha scritto su X Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera. “Tuttavia definirlo scafista, come hanno fatto ieri i militanti della Lega con tanto di striscioni e slogan, è quanto di più spregevole possa accadere”.

Le scuse della Lega

Salvini, pur scusandosi per l’accaduto, non ha cambiato posizione: “la legge sulla cittadinanza va bene così e non è una priorità”, ha concluso. Mentre Alessandro Verri, capogruppo della Lega in consiglio comunale a Milano e coordinatore dei giovani leghisti lombardi, individuato come uno dei contestatori a Pontida di Tajani, ha spiegato al Corriere della Sera che “ci sono modi migliori per esprimere le nostre critiche. Noi rimaniamo convinti che la cittadinanza non si regala. Abbiamo un po’ esagerato”.

 La Russa: “C’è un programma da seguire”

A esporsi sul tema della cittadinanza anche il presidente del Senato Ignazio la Russa, che nel corso di un evento al circolo di FdI a Padova, ha sottolineato come “le priorità del governo vanno ai punti fissati concordemente nel programma”. Una questione quella della cittadinanza che per il ministro degli Esteri sarebbe però già espressa “al punto 6 del programma di governo del centro-destra firmato da tutti i partiti della coalizione”.

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