Una sostanziale nazionalizzazione. E’ questo il piano del governo per risolvere la questione Alitalia. L’idea è quella di mettere in mano la compagnia aerea alle Ferrovie dello Stato per la maggioranza delle quote e affidare le restanti a una società estera. In questo senso si è parlato di un ingresso di Lufthansa (su cui però il ministro Toninelli si è espresso in maniera contraria) o di Boeing.
Ferrovie dello Stato dovrebbe, insieme a Poste Italiane e Cassa Depositi e Prestiti, acquisire il 51% delle quote di Alitalia. L’amministratore delegato di Fs, Gianfranco Battisti, si è mostrato favorevole: “Siamo un’azienda aperta, che guarda al futuro, e in questo senso se ci dovesse essere chiesto un impegno a valutare un piano industriale che può rendere sostenibile un business aeronautico, perché non valutarlo?”.
Invece l’ad di Poste Italiane ha frenato sul coinvolgimento dell’azienda che rappresenta. “Non abbiamo avuto nessun tipo di interessamento sul dossier Alitalia, quindi io lo leggo sulla stampa”, ha detto Matteo Del Fante in audizione alla Camera.
Il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, pur non confermando né smentendo le proposte che sono sul tavolo, si è mostrato ottimista sull’esito della vicenda. “Penso che ottobre possa essere già un mese in cui si sciolgano alcuni nodi, ma certamente entro fine anno avremo una soluzione”, ha detto a margine della fiera Innotrans, a Berlino, dove sono stati presentati i nuovi treni Rock e Pop delle Ferrovie.
Al ministro è stato anche chiesto chi potrebbe essere il partner estero di Alitalia. “Boeing può essere certamente considerato, visto che costruisce aerei e ce ne servono tanti”, ha detto. L’impressione è che il responsabile delle Infrastrutture non voglia coinvolgere un possibile competitore della compagnia aerea nazionale nella trattativa. Lo conferma un’altra dichiarazione resa a Berlino: “Non parlerei oggi di compagnie aeree in particolare, anche se penso che Lufthansa non sia tra i partner più strategici”.