“La mia esultanza dopo il primo gol? L’avevo fatto in un Lazio-Bologna da giocatore, e oggi da tecnico per far vedere ai nostri che abbiamo gli attributi”. Così Diego Simeone, allenatore dell’Atletico Madrid, spiega la propria esultanza di ieri, durante Atletico Madrid-Juventus di Champions League, dopo il gol di Gimenez.
Il calcio parla, non solo con i goal. Lo dimostra il Cholo che ieri, con il suo gesto, ha oscurato quello di Cristiano Ronaldo. A fine primo tempo, infatti, Cr7 ha rivolto la mano al pubblico dell’Atletico, mimando un numero cinque, a ricordare le Champions vinte nella sua carriera, una con il Manchester United e quattro con il Real. Un gesto poco sportivo, che ricorda quelli di Zlatan Ibrahimovic contro la Lazio nel 2009: il dito al naso a zittire la curva e una mano protesa verso il basso, così come il Cholo ieri sera.
Ma non sono i soli. Era il 20 febbraio del 2010 e l’Inter di Mourinho, in corsa per lo scudetto, ospitava la Sampdoria a San Siro. L’arbitro era Tagliavento. I nerazzurri si ritrovarono in 9 contro 11 già alla fine del primo tempo. A favore di telecamera lo “Special One” fece il clamoroso gesto delle manette, che gli costò poi 3 giornate di squalifica e 40mila euro di multa. Sempre sulla sponda nerazzurra Mario Balotelli non gradì i fischi dei tifosi a San Siro dopo un suo errore contro il Barcellona. A fine gara uscì dal campo imprecando verso il pubblico e gettando via la maglia.
Nello stesso anno, durante un derby, il capitano della Roma, Francesco Totti, aveva mostrato i pollici rivolti verso il basso alla curva avversaria. La Lazio, infatti, rischiava la retrocessione in Serie B.
Da non dimenticare poi il famoso gesto, sempre del capitano giallorosso, del “4-0 zitti e a casa” rivolto allo juventino Tudor, di qualche anno prima. Ma anche la tifoseria giallorossa ha la sua buona dose di “insulti” da parte di avversari. Era il 2013 e, a Marassi, durante gli ultimi minuti di Sampdoria-Roma, il tecnico Delio Rossi mostrò il dito medio agli avversari.