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HomeSport Commenti sessisti nel calcio. Da Collovati a Costacurta contro le donne del pallone

Commenti sessisti nel calcio
Da Collovati a Costacurta
contro le donne del pallone

Nel mirino anche Wanda Nara

Marocchi: "Fuori dallo spogliatoio"

di Rossella Dell'Anno19 Febbraio 2019
19 Febbraio 2019

Inter Milan's Mauro Icardi 's wife Wanda Nara attends during the Italian serie A soccer match between Fc Inter and Sampdoria at Giuseppe Meazza stadium in Milan, 17 February 2019. ANSA / MATTEO BAZZI

Spesso si parla di donne nel calcio solo se indossano i tacchi a spillo, pensando che di tacchetti non ne sappiano nulla.

Domenica pomeriggio le parole di Fulvio Collovati, ex calciatore e campione del mondo, hanno scatenato una bufera su una tematica sempre molto calda nel mondo del calcio: il maschilismo. “Quando sento una donna parlare di tattica, mi si rivolta lo stomaco”, così Collovati dalla tribuna di Quelli che, rivolgendosi a Sara Piccinini, moglie del calciatore Federico Peluso, inviata dal programma per Empoli-Sassuolo.

Ma Collovati non è da solo nella classifica delle persone che hanno pronunciato frasi che potrebbero considerarsi maschiliste, soprattutto in questi giorni in cui non si spegne la questione Icardi-Wanda Nara. “A mia moglie direi, non devi dire quelle cose ai miei compagni, sennò ti caccio fuori di casa”, così Alessandro Costacurta, ex calciatore e ora dirigente sportivo. “È importante che Wanda resti fuori dallo spogliatoio, ovviamente intendo in senso metaforico”, queste invece le parole di Giancarlo Marocchi, ex calciatore, dirigente sportivo e commentatore televisivo.

Wanda Nara, oltre a essere moglie e madre di cinque figli, gestisce la società che cura l’immagine del marito. È una star di Instagram e ha anche una linea di moda. È presente sulla scena calcistica e su quella del gossip, ma allo stesso tempo non trascura la sua vita privata. L’essere donna non le impedisce di parlare e trattare con dirigenti e società sportive, di puntare i piedi se qualcosa non va e di esprimere la sua opinione. Se le donne nel calcio fossero procuratori e non procuratrici, se non pubblicassero sui profili social foto di tacchi a spillo e cosmetici, vestiti appariscenti e foto al mare, sarebbero considerate in grado di esprimere opinioni calcistiche? Un quesito probabilmente ancora irrisolto.

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