La notizia dell’elezione di Papa Francesco sta facendo il giro del mondo. Dagli Stati Uniti ad Israele, ecco cosa compare sulle pagine dei giornali cartacei e online. La stampa americana saluta oggi il nuovo Papa arrivato dal Sud America. “La chiesa cattolica guarda al nuovo mondo”, titola il Wall Street Journal, sottolineando come la scelta di Papa Francesco rompa la tradizione. “Un Papa dal popolo”, commenta il principale quotidiano Usa, aggiungendo che i cardinali hanno scelto un pastore argentino della tradizione missionaria.
“Francesco, una prima volta per il Papato”, scrive il Washington Post, evidenziando che “i cardinali hanno scelto un uomo dai gusti semplici, di incrollabile spirito conservatore”. “Un nuovo Papa, dalle Americhe”, titola il New York Times. La scelta di Francesco, 76 anni, dall’argentina, sposta il centro di gravità della chiesa. “Con il nuovo Papa, una scelta sia storica che convenzionale”, commenta il quotidiano, sottolineando che Jorge Mario Bergoglio, 76 anni, che sarà chiamato Francesco, rompe la tradizione in quanto gesuita e latino-americano, ma le sue posizioni su matrimonio gay, aborto e altre questioni lo rendono autore di una scelta conservatrice alla guida della chiesa.
“Francesco è il primo Papa del nuovo mondo”, scrive anche il Los Angeles Times. Nel suo editoriale, il quotidiano sottolinea: “Francesco, il Papa delle prime volte”, rimarcando il fatto che, oltre a essere il primo latino-americano, è anche il primo gesuita a salire sul soglio pontificio e il primo a chiamarsi Francesco. “Alla luce della sua attività di vescovo in Argentina, ci si può aspettare che scelga i poveri – commenta il quotidiano della California – impressione rafforzata dalla sua scelta del nome; san Francesco d’Assisi amava i poveri e disprezzava lusso e cerimonie”. La stampa israeliana presenta Papa Francesco come “uno schietto amico della comunità ebraica” in Argentina e lo mostra in una fotografia recente mentre accende nella sinagoga di Buenos Aires le luci di un candelabro a nove braccia, in occasione della ricorrenza ebraica di Hanukà.
Jorge Bergoglio, nota Haaretz, ha partecipato in passato a cerimonie ebraiche in Argentina “e nel 1994, quando decine di ebrei furono uccisi in un attentato nella sede della comunità ebraica, giunse subito ad esprimere cordoglio”. Il giornale aggiunge che diverse organizzazioni ebraiche hanno riconosciuto il suo impegno al dialogo. Yediot Ahronot ospita fra l’altro un commento del Custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa, che nota che Bergoglio mantiene buone relazioni non solo con la comunità ebraica locale, ma anche con quella musulmana “ed è aperto al dialogo anche con le Chiese non cattoliche”. Tutti i giornali rilevano con ammirazione la semplicità del suo stile di vita e notano che anche per questo è molto amato nei ceti umili locali.
Ad ogni modo luci e ombre. L’Huffington Post nell’edizione di varie nazioni, sta mettendo in luce gli aspetti più controversi delle vicende biografiche di Bergoglio. Le dichiarazioni non proprio progressiste sul tema dell’omosessualità, l’aborto e la contraccezione, unitamente ai rapporti con la dittatura militare e il conseguente clima di repressione, sono i temi che maggiormente stanno destando la curiosità della stampa, intenta a ricostruire la biografia di un cardinale che ha preso in contropiede i più autorevoli vaticanisti del pianeta.