Jorge Mario Bergoglio è il primo Papa latinoamericano della storia. Da oggi, più che mai, il Sud America saprà giocare un ruolo da protagonista nel determinare gli orientamenti futuri della Chiesa cattolica. La nuova evangelizzazione, che è la sfida più grande che il nuovo Pontefice si troverà ad affrontare, trova nel cristianesimo dell’America Latina uno dei sostegni più efficaci. Non bisogna dimenticare che si tratta della regione con il maggior numero di cattolici: circa il 60% vive proprio in questo continente. Così il Sud America si rivela di grande importanza per il futuro del cattolicesimo, proprio per il fatto di avere un forte matrice cristiana. Il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura della Santa Sede, fornisce un ulteriore chiave di lettura, e afferma che «l’America Latina impone una riflessione alla Chiesa europea», aggiungendo inoltre che« il vecchio continente soffre per la crisi di un certo modello culturale e patisce una stanchezza spirituale crescente».
Nuova geografia ecclesiale. Cambia così la “geografia ecclesiale” poiché l’Europa perde una sua centralità storica, dopo i pontificati degli italiani e gli ultimi due, di un polacco e di un tedesco. In questo modo la maggiore speranza viene proprio dal Sud America, dove si vive la freschezza e la giovinezza di fede che finiscono per contagiare le nuove generazioni, “spalancando le porte a Cristo” proprio come amava ripetere più volte il Beato Giovanni Paolo II.
La Chiesa latinoamericana. Nella diocesi di Buenos Aires, già da tempo la Chiesa va nelle strade, nelle piazze, nelle stazioni per evangelizzare e amministrare i sacramenti. Lo testimoniano le parole dello stesso Papa Francesco I, quando, nel 2007, era ancora cardinale: «Cerchiamo il contatto con le famiglie che non frequentano la parrocchia. Invece di essere solo una Chiesa che accoglie e che riceve e cerchiamo di essere una Chiesa che esce da se stessa e va verso gli uomini e le donne che non la frequentano, che non la conoscono, che se ne sono andate, che sono indifferenti». Dunque una Chiesa viva che insiste sulla nuova evangelizzazione.
Alessandro Filippelli