Theresa May dice no a Jeremy Corbyn. La premier britannica ha infatti respinto le proposte avanzate dal leader dei laburisti per un piano di compromesso sulla tanto agognata Brexit. Come riportato dal The Guardian, rispondendo al capo dell’opposizione, Theresa May ha evidenziato in una lettera le sue obiezioni all’idea di Corbyn di tenere il Regno Unito nell’unione doganale. Secondo il primo ministro britannico questo impedirebbe a Londra di firmare accordi commerciali con altri paesi.
Dall’altro lato però la May ha mostrato un’apertura sui temi riguardanti l’ambiente e i diritti dei lavoratori anche se non con un allineamento automatico agli standard dell’Unione europea come invece proposto da Corbyn. La controproposta è quella di mettere al voto ai Comuni ogni cambiamento.
Ieri è inoltre emerso come la premier sia intenzionata a presentarsi ai Comuni in settimana per aggiornare i deputati sul tentativo avviato con l’Ue giovedì scorso di rivedere l’accordo sulla Brexit dopo che era stato bocciato in patria il mese scorso. Sul tavolo il contestato meccanismo vincolante del backstop che riguarda il confine tra Eire e Irlanda del Nord e anche la possibile richiesta di far slittare il nuovo voto sulla ratifica a fine febbraio.
Intanto l’elevata incertezza sull’eventualità di un mancato accordo con l’Ue sta avendo ripercussioni sull’economia inglese. Il peso della Brexit ha fatto sì che nel quarto trimestre la crescita si sia fermata allo 0,2% con un calo dello 0,4% rispetto ai tre mesi precedenti. A comunicarlo è stato l’ufficio statistico. Il settore più colpito è stato quello degli investimenti.