Il Boschetto di Rogoredo è una delle piazza di spaccio più grandi d’Italia. Ogni giorno è meta di centinaia di ragazzi, molti dei quali minorenni, che ogni giorno vanno alla ricerca di una sostanza che può costare dai 2 ai 5 euro. “Non abbiamo soltanto l’immagine stigmatizzata del tossicodipendente degli anni Novanta”, racconta Rita Gallizzi, responsabile dell’Area consumi, abusi e dipendenze di Cooperativa Lotta all’emarginazione. “Ci sono anche persone che lavorano e che sono perfettamente integrate. Spesso il consumo è legato ad esigenze di benessere”.
I dati della Questura di Milano mostrano che nel 2018 nei pressi del Boschetto sono stati eseguiti, solamente dalla Polizia di Stato, 32 arresti in flagranza e sono in corso 123 indagini di persone in stato di libertà. Nei servizi svolti dalla Polizia, inoltre, le sostanze stupefacenti sequestrate sono soprattutto l’eroina (171 grammi) e l’hashish (265 grammi). In minore quantità, invece, la cocaina (63.8 grammi) e la marijuana (13 grammi).
Secondo la Questura milanese, i dati forniti sono consistenti anche perché “il numero degli arresti riguarda solamente una delle forze di pubblica sicurezza che opera sul territorio e tiene conto solamente degli arresti in flagranza di reato”.
La crescita delle dipendenze
La Relazione europea sulla droga del 2018 rivela una crescita della produzione dell’eroina nei diversi paesi europei a causa del “costo notevolmente inferiore dell’anidride acetica, un precursore chimico fondamentale nella creazione della sostanza, in un momento in cui i papaveri da oppio sono in aumento”.
Anche in Italia si assiste ad un aumento del consumo. Secondo i dati di geOverdose, il portale creato dalla Società Italiana Tossicodipendenze, le morti per overdose dall’ 11 gennaio 2018 all’11 gennaio 2019, sono state 258, in aumento rispetto all’anno precedente che erano 198. Nel 63% dei casi si è trattato di abuso di eroina, nel 10% cocaina e nel 2% di alcol. In Lombardia, inoltre, i decessi sono più che raddoppiati in un anno (da 12 a 28 decessi).