Era il 4 febbraio del 2004 quando Mark Zuckerberg e un gruppo di suoi compagni di corso ad Harvard misero online la prima versione del social network per definizione: Facebook. Quello che era un semplice sito universitario, diffuso quando gli smartphone ancora non esistevano, oggi è diventata la più grande comunità online, composta da oltre 2,3 miliardi di utenti attivi ogni mese, di cui 31 milioni solo in Italia.
Sheryl Sandberg, braccio destro di Zuckerberg e vero segreto del percorso di Facebook, è comandante in capo di tutta la strategia marketing e pubblicitaria dal 2008. È stata lei a ideare il sistema di profitti che si basa su analisi dei dati degli utenti, profilazioni e suggerimenti mirati. Proprio questo sistema ha portato Facebook a diventare il colosso che è oggi, ma anche a finire in enormi scandali internazionali, come le vicende Russiagate e Cambridge Analytica.
È impossibile in un percorso simile “non commettere errori”, ammetteva Zuckerberg lo scorso anno davanti al Congresso degli Stati Uniti, chiamato a giustificare la fuga di dati capace di provocare un crollo in borsa del 24%. Proprio questo percorso ha portato il trentaquattrenne ex-studente di Harvard, eletto il miliardario più giovane del mondo nel 2008, a governare un impero che oggi comprende anche WhatsApp e Instagram. E proprio Instagram sembra il più degno successore di Facebook: fresco, immediato e amato dai più giovani.
Oggi però Facebook sta preparando un altro passo per ampliare i suoi servizi, anche a fronte dell’aumento dell’età media dei suoi iscritti: diventare una banca, offrire prestiti e mutui, gestire conti correnti e pagamenti online. La sperimentazione è già stata avviata in India, mentre in Irlanda è stata acquistata una licenza per concedere prestiti.