“Una serie di non conformità”. La Guardia Costiera, dopo un’ispezione sulla Sea Watch 3 che ieri ha sbarcato i 47 migranti che erano a bordo, ha reso noto che vi sono irregolarità che riguardano la sicurezza della navigazione e il rispetto della normativa in materia di tutela dell’ambiente marino. Fino a quando non verranno risolti questi problemi la nave, battente bandiera olandese, non potrà lasciare il porto di Catania. Le non conformità dovranno essere risolte con l’intervento dell’Amministrazione olandese, che è già stata informata.
Sulla questione migranti intanto continuano le pressioni del ministro dell’Interno Matteo Salvini che, secondo quanto riporta il Corriere della Sera di oggi, vorrebbe emanare un decreto con il quale imporre un blocco navale. Secondo il leghista le imbarcazioni straniere che entrano nelle acque italiane “recano pregiudizio alla pace, al buon ordine e alla sicurezza dello Stato”. Per poter raggiungere l’obiettivo, però, è necessario emanare un’ordinanza preventiva in cui si dichiara lo “stato di pericolo”.
Uno dei tanti problemi che Salvini potrà incontrare in questa sua battaglia è interno alla sua stessa maggioranza di governo, anche se il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli ha già assicurato di voler collaborare con il titolare del Viminale. Un altro scoglio è rappresentato invece dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella che potrebbe non firmare il provvedimento. Da non dimenticare la Convenzione dell’Onu sui diritti della navigazione firmata dall’Italia nel 1982, in accordo con altri 154 paesi. Secondo la Convenzione, infatti, il governo di Roma deve attestare l’effettiva pericolosità del passaggio delle navi, che dovrebbero essere impegnate in attività di minaccia o impiego della forza contro la sovranità, l’integrità territoriale o l’indipendenza politica dello Stato costiero.