La miniplenaria del Parlamento europea dà il via libera alla risoluzione non legislativa che riconosce Juan Guaidò, presidente dell’Assemblea nazionale venezuelana, come legittimo presidente della nazione.
Già in mattinata il leader del partito di centro destra del Partito Popolare, Manfred Weber, in un tweet aveva rivolto un appello agli Stati membri dell’Unione per una posizione unificata pro Guaidò. I deputati europei hanno esortato l’Alto rappresentante dell’Ue per gli affari esteri, Federica Mogherini, e gli Stati membri a fare altrettanto, fino a quando non saranno indette nuove elezioni presidenziali Aplibere, trasparenti e credibili per ripristinare la democrazia.
Nella capitale centroamericana, 8 giorni dopo essersi autoproclato presidente in plaza Venezuela, Guaidò tenta di muoversi su tre diversi fronti: quello istituzionale, per rafforzare il ruolo dell’Assemblea Nazionale, di cui è presidente; quello internazionale, attraverso l’appoggio del Gruppo di Lima e l’Organizzazione degli Stati Americani (Osa); e quello popolare che si basa sul principio dell’autodeterminazione del popolo venezuelano.
Ieri a Caracas quattro dipendenti dell’agenzia spagnola di notizie Efe sono stati arrestati dai servizi di sicurezza. si tratta di due giornalisti, lo spagnolo Gonzalo Dominguez Loeda e la colombiana Mauren Barriga Vargas, un fotoreporter colombiano Leonardo Muñoz e l’autista venezuelano José Salas. Le autorità di polizia di Caracas avevano già arrestato due giornalisti di televisioni locali, liberati dopo una notte di interrogatori nel Palazzo di Miraflores, sede della presidenza.
Secondo fonti della Efe, agenti del Servizio bolivariano di intelligence si sono presentati ieri sera negli uffici della agenzia per arrestare i due giornalisti, mentre sempre secondo Efe, il fotoreporter sarebbe stato arrestato dalla Direzione militare di controspionaggio del Paese. Il governo spagnolo ha condannato l’arresto dei giornalisti, del fotografo e dell’autesta, e ha chiesto il loro immediato rilascio.