“Voteremo assolutamente si” nel caso arrivasse in aula la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini, per il caso Diciotti. Non ha dubbi Carlo Sibilia, sottosegretario all’Interno, in quota Cinque stelle. Parla a Radio Capital e apre un nuovo fronte tra i due alleati di governo. Dalle 11 di oggi è iniziato il percorso istituzionale che porterà al voto, in Giunta, sulla richiesta partita dal Tribunale dei ministri di Catania. Sulla decisione pesano, più che le sorti giuridiche del Ministro dell’Interno, i destini politici della maggioranza.
Ago della bilancia restano gli indecisi del Movimento 5 Stelle. “La giunta lavora con tranquillità, nessuna preoccupazione”, affermano fonti vicine all’esecutivo, ma fuori dalla cerchia del triumvirato Conte, Salvini, Di Maio, qualcosa scricchiola.
“In caso di un sì dei cinquestelle all’autorizzazione c’è da rimettere in discussione tutto”, dichiara a Radio Anch’io il presidente della Regione Friuli, il leghista Massimiliano Fedriga, rispondendo indirettamente alle parole della senatrice cinque stelle Paola Nugnes, che al quotidiano Repubblica ha detto: “No a compromessi sui principi. Si voti sì, amen”.
La linea del governo, comunque, è chiara ha precisato il senatore Mario Giarrusso, e è stata ribadita nella serata di ieri: “il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il vicepresidente Luigi Di Maio e il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli depositeranno una memoria, spiegando che sul caso Diciotti c’è stata una decisione che coinvolge tutto il Governo, con responsabilità anche di altri ministri e dello stesso Presidente del Consiglio”.
Inifine Maurizio Gasparri, presidente della Giunta per le immunità del Senato, avrebbe proposto un tempo di sette giorni per ascoltare il ministro e vice premier Salvbini sul caso Diciotti: “il nostro interlocutore – precisa – è e resta il ministro Salvini. Se il governo avrà cose da dire sarà lo stesso Salvini a riferircele, arricchendo la sua relazione”.