C’è Grillo, ma se ne accorgono in pochi. Il collage delle apparizioni da comico del “leader spirituale” dei cinque stelle, andato in onda nella prima serata di ieri su Rai 2, è stato un flop dal punto di vista degli ascolti.
La trasmissione è stata seguita solamente da poco più di un milione di telespettatori, per uno share del 4,34 per cento con punta massima (5,74%) registrata tra gli uomini di età compresa tra i 45 e 54 anni.
In Italia meridionale e isole, che nelle aspettative avrebbero dovuto trainare verso l’alto gli ascolti del programma visto il boom di consensi raccolti dal Movimento cinque stelle nel Mezzogiorno, si registra il gradimento più basso: share fermo al 3,58%.
Oltre che per evidenti motivi commerciali, il risultato più che deludente della trasmissione rappresenta una grana anche dal punto di vista politico per il direttore di rete del secondo canale Rai, Carlo Freccero. Già nelle premesse, infatti, la scelta di inserire “C’è Grillo” nella prima serata del palinsesto aveva suscitato polemiche, soprattutto legate al compenso andato alla società che detiene i diritti del comico ligure. Freccero aveva giustificato la decisione dichiarando di aspettarsi un grande riscontro in termini di ascolto.
Ora che il riscontro non c’è stato, le reazioni politiche non si sono fatte attendere: il deputato del Partito Democratico, Michele Anzaldi, attraverso Twitter chiede così le dimissioni di Freccero: “Lo share di Grillo è sotto la media di rete e il peggiore dei canali Rai e Mediaset. Freccero senza vergogna aveva giustificato la serata dicendo che serviva a far crescere ascolti, invece ha trascinato la sua rete in fondo alla classifica Auditel: ora si dimette?”. Anche Davide Faraone, capogruppo del Partito Democratico in commissione di vigilanza Rai ha affidato ad un Tweet la sua reazione : “La propaganda non paga!”.
"C'è Grillo" è un flop
share al 4,34% su Rai 2
Freccero sulla graticola
Anzaldi dei dem: "Freccero si dimetta"
Faraoni:" La propaganda non paga"
29 Gennaio 201961
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