“Non si diffonda l’idea che siam qui ad andarci a cercare dei senatori e dei deputati. Non lo accetto. Tanto meno se viene da qualcuno di casa nostra. A noi interessano le posizioni politiche”. Così, parlando all’assemblea dei neoparlamentari del Pd, il segretario Pier Luigi Bersani aveva risposto ieri alle critiche di Matteo Renzi, il quale dopo aver chiesto nell’immediato post elezioni di non inseguire Grillo ma di sfidarlo, aveva avvertito: “Non facciamo dei grillini i nostri Scilipoti”. Il sindaco di Firenze continua a manifestare aperto dissenso sul tentativo del segretario di arrivare a un’intesa con Grillo. “Io faccio il tifo per lui, ma non sono ottimista. E se non ce la fa si va a votare”. D’altra parte, Matteo Renzi, che dopo la sconfitta alle primarie aveva garantito la sua lealtà alla leadership del Pd senza reclamare poltrone o compensazioni di altro tipo, rinnova il suo sostegno a Bersani. Ma stavolta, senza nascondere il dissenso per la strada intrapresa per dare un governo all’Italia.
Il possibile Aventino del Pdl. Nel centrodestra tiene ancora banco la manifestazione di ieri che si è tenuta sulla scalinata del tribunale di Milano in “difesa” di Silvio Berlusconi da parte dei suoi militanti che hanno simbolicamente occupato il Tribunale in risposta alla “persecuzione giudiziaria” ai danni nel leader del Pdl. Nonostante lo stesso Berlusconi nei giorni scorsi avesse scoraggiato sit-in e manifestazioni, circa 150 parlamentari del Pdl hanno “marciato” alla volta del Tribunale di Milano. Dopo la manifestazione di ieri, oggi il segretario Angelino Alfano, in compagnia dei capigruppo uscenti di Camera e Senato Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri, salirà al Colle da Giorgio Napolitano. Prima di improvvisare il corteo di ieri, lo stesso Alfano in un vertice del partito aveva ipotizzato l’eventuale possibilità “di non partecipare alle prime sedute del Parlamento perché quello che sta accadendo è contro i principi della democrazia e delle istituzioni repubblicane che il Pdl ha sempre rispettato”. La proposta di un “Aventino” di centrodestra è stata accolta con un applauso, anche se alcuni “big” come l’ex ministro Maurizio Sacconi si sono dissociati. “Al Capo dello Stato – spiega Cicchitto a “La telefonata” su Canale 5 – diremo che ci troviamo davanti a una situazione inusitata. Dal ’94 il leader di uno dei maggiori partiti è sottoposto a un attacco concentrico giudiziario da varie parti, che avviene con un crescendo” ha concluso. L’azione dimostrativa dei parlamentari pidiellini è presa di mira anche da Beppe Grillo, che in un lungo post sul suo blog critica Berlusconi e i suoi mentre esprime la propria solidarietà per i magistrati di Milano.
Le presidenze delle Camere e il Colle. In attesa dell’apertura ufficiale dei lavori per trovare il successore di Giorgio Napolitano (la Camere si riuniscono in seduta comune il 15 aprile), il Pd ha rinunciato a trovare un’intesa con il Movimento 5 stelle per le poltrone di presidente di Montecitorio e di Palazzo Madama. Per questo i democrat sono tornati a puntare su Dario Franceschini per la Camera e Mario Mauro, ex capogruppo del Pdl in Europa e ora passato con Mario Monti in Scelta civica per il Senato. Monti, sfumata la sua candidatura a Palazzo Madama – non è gradita a tutto il Pd – ha intanto intenzione di non mollare con facilità Palazzo Chigi, soprattutto in un momento così difficile per l’Italia. Il Cavaliere, pur di evitare che sia Prodi a succedere a Giorgio Napolitano, sarebbe pronto a sostenere candidature gradite al Pd. Come quella di Massimo D’Alema, Giuliano Amato e Franco Marini. In realtà era stato già il segretario del Pdl Angelino Alfano a lanciare l’attacco all’ex leader dell’Ulivo, quando ai parlamentari del Partito democratico ha detto di non eleggere un presidente della Repubblica «che sia visto con ostilità dal 50% degli italiani».
Marco Potenziani