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Tav, migranti e Comuni
nell'agenda del governo
per evitare la crisi

Salvini: "Decreto sicurezza non cambia"

Di Battista: si referendum alta velocità

di Pasquale De Carlo14 Gennaio 2019
14 Gennaio 2019

Il presidente del consiglio Giuseppe Conte (C) con il ministro dellinterno e vicepremier Matteo Salvini (D) ed il ministro del lavoro e vicepremier Luigi Di Maio (S) durante il dibattito in aula al senato sul voto di fiducia, Roma, 05 giugno 2018. ANSA/ANGELO CARCONI

Comincia oggi una settimana che metterà a dura prova gli equilibri interni al Governo Giallo-Verde. Diversi sono gli incontri e gli appuntamenti sui temi che dividono Lega e Movimento 5 Stelle. Questa mattina il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha incontrato il Commissario europeo per le migrazioni Dimitri Avramopoulos per discutere della sorte di centinaia di migranti sbarcati in Italia negli ultimi mesi, sulla cui accoglienza erano stati presi accordi con diversi paesi dell’Unione, molti dei quali  però non sono ancora stati attuati. Il Ministro degli Interni Matteo Salvini, sembra essere piuttosto teso dato che Il Premier Conte ha già mostrato in altre occasioni di optare scelte diverse rispetto alla linea dettata dal carroccio sul tema dei migranti, come nel caso “Sea Watch”.

Terminato questo incontro, Il Presidente del Consiglio ha aperto un tavolo con l’ANCI, all’interno del quale i sindaci premeranno per guadagnare  una sponda governativa per mantenere aperto l’accesso allo Sprar delle persone vulnerabili, strumento fondamentale per il processo d’integrazione locale. Sul tema Matteo Salvini ha espresso disponibilità ad ascoltare le istanze dei sindaci, ma ha ribadito che “Il decreto sicurezza non cambierà di una virgola”.

Mentre questi incontri promettono di scaldare il dibattito politico, sullo sfondo emerge la questione relativa alla TAV, su cui le divisioni tra Lega e Monvimento 5 Stelle potrebbero indirizzare la questione verso la soluzione referendaria. “Noi siamo contrari all’alta velocità ma non si può dire no al referendum”, ha fatto sapere il pentastellato Alessandro Di Battista, ormai rientrato a pieno titolo nella politica italiana. Una posizione importante la sua, perché permetterebbe a M5S di  arginare un ulteriore fonte di crisi dentro la maggioranza.

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