Un tribunale birmano ha respinto il ricorso in appello di due giornalisti della Reuters riconosciuti colpevoli di possesso illegale di documenti riservati e condannati a 7 anni di carcere. Il giudice ha detto che i loro avvocati non hanno fornito sufficienti prove per dimostrare la loro innocenza. I reporter, Wa Lone e Kyaw Soe Oo, entrambi birmani, sono stati arrestati nel 2017 durante un’inchiesta sulle violenze contro la minoranza musulmana dei Rohingya.
Il giudice d’appello ha ritenuto “adeguata” la pena di sette anni di reclusione. In un comunicato il direttore della Reuters, Stephen Adler, ha definito la decisione di oggi “un’ennesima ingiustizia”. “Fare giornalismo non è un crimine, e finché la Birmania non rettifica questo terribile torto, la stampa in Birmania non sarà libera”, ha scritto Adler. I legali dei due giornalisti potranno ora fare un ultimo ricorso presso la Corte Suprema. In quel caso, bisognerà aspettare probabilmente fino a sei mesi affinché il caso giunga alla conclusione. Wa Lone e Kyaw Soe Oo sono in carcere dal dicembre 2017.