“Il mondo sta sottovalutando il pericolo di una guerra nucleare”. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin durante la conferenza stampa di fine anno al World Trade Center di Mosca, convinto che lo sfacelo del sistema di deterrenza internazionale, alimentato dall’uscita degli Stati Uniti dal trattato Inf (Intermediate-range nuclear forces), aumenti questo rischio.
Per Putin il rischio di una “catastrofe globale” è dovuto a una tendenza in atto in Occidente “ad abbassare la soglia per l’uso di armi nucleari”, fatto che spingerebbe Mosca a tenere posizioni difensive. Il presidente ha affermato che “le armi della Russia servono a mantenere la parità strategica e se arriveranno i missili in Europa poi l’Occidente non squittisca se noi reagiremo. Ma io confido che l’umanità avrà abbastanza buon senso per evitare il peggio”.
In merito alle nuove, recenti tensioni tra Russia e Ucraina dovute allo scontro sul Mar Nero di fine novembre, Putin sostiene che il presidente ucraino Petro Porošenko ha volutamente provocato l’incidente nello stretto di Kerch per aumentare il suo consenso in vista delle elezioni, raggiungendo “i suoi obiettivi a spese degli interessi degli ucraini”. Parlando poi dei rapporti con il Giappone, ha di nuovo stigmatizzato lo scudo missilistico americano: “Per noi questi sistemi non sono solo difensivi perché sono in realtà sincronizzati con l’apparato offensivo, e lo capiamo benissimo”.
Soffermandosi invece sulla politica interna, Putin ritiene indispensabile un balzo in avanti tecnologico “per entrare in questo secolo”, aggiungendo che “se questo non avverrà, non avremo futuro: per questo il governo sta lavorando a grandi progetti di sviluppo nazionale. Dobbiamo entrare in un’altra lega, nel gruppo dei migliori paesi del mondo sulla base della parità del potere d’acquisto”.