Drasticamente ridimensionati i rimborsi spese per gli artisti di Sanremo Giovani. L’ingaggio per ogni nuova proposta, sia per solisti che per gruppi, è passata dai ventimila euro dello scorso anno a seimila.
“Troppo poco visto che la città dei fiori applica per l’occasione tariffe chiaramente maggiorate e che l’organizzazione chiede un minimo di undici giorni di permanenza a Sanremo”, ha dichiarato Enzo Mazza, il Ceo della Federazione industria musicale italiana.
Questo accade perché la nuova formula voluta da Claudio Baglioni, direttore artistico del Festival, ha alzato il numero dei concorrenti – da otto a ventiquattro. Ma non ha fatto altrettanto con i rimborsi che, nel totale, sono rimasti gli stessi della precedente edizione e vanno, quindi, divisi in più parti.
Forte è stata la polemica delle case discografiche per le quali portare i giovani in competizione è un investimento che tra alberghi, ristoranti e altre spese supera di gran lunga il budget previsto dalla Rai. Chiedono dunque che i cantanti possano avere di più per la loro partecipazione sia a Sanremo Giovani sia al Festival di febbraio. Nello specifico, si vorrebbe il ripristino dei ventimila euro per ogni cantante in gara a Sanremo Giovani.
L’emittente ha però rifiutato le richieste. Un modo per sottolineare, in maniera più o meno esplicita, che Sanremo rimane un investimento sia per il cantante che vuole emergere tra i Giovani sia per quello che tenta di vincere la gara. Insomma, per l’organizzazione, il guadagno non va calcolato in soldi ma in visibilità perché, in questo, chi ci guadagna sono soprattutto i cantanti.