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Delle Foglie (Agenzia Sir): “Non ci sono cordate o divisioni, quello scelto sarà il Papa di tutti”

di Sara Stefanini08 Marzo 2013
08 Marzo 2013

Tutti, giornalisti e fedeli non fanno altro che chiedersi chi sarà il prossimo Papa e da quale parte del mondo arriverà. Da settimane ormai non si parla d’altro. Il conto alla rovescia è cominciato e la suspence aumenta sempre più. Ma il punto non è questo. Papa extraeuropeo o no, “la questione è superata, la Chiesa è universale, il Papa è il papa, se verrà dalle Filippine o dall’America Latina non cambierà nulla per i credenti di tutto il mondo. È il papa di tutti”. Sono le parole del direttore dell’agenzia Sir (Servizio di informazione religiosa), Domenico Delle Foglie, intervistato nella redazione di Lumsanews.

Delle Foglie non si sbilancia e non fa previsioni, ma quel che è certo è che “il prossimo Papa seguirà sicuramente la linea di Benedetto XVI” riguardo alla denuncia dei problemi della Chiesa. Ovviamente, rimane il dilemma della riservatezza che però “interessa il mondo intero e alcuni segreti vanno ancora preservati”. Benedetto XVI, ormai papa emerito, infatti, è stato il primo a denunciare “la sporcizia nella Chiesa”, come la definisce il direttore che aggiunge un concetto fondamentale al tema della pedofilia: “Da un lato ha detto che c’è la sporcizia e poi, andando via, il Papa ha ribadito che non è stato ancora risolto il problema”. Una presa di conoscenza e un’assunzione di responsabilità che fa di Joseph Ratzinger un uomo di “tutto rispetto nell’opinione pubblica internazionale”. Ma il gesto del Papa, sempre secondo il direttore Delle Foglie, ha sicuramente creato le condizioni per aprire un dibattito più serrato all’interno della Chiesa su temi spesso scomodi.

Ma come sta cambiando in questi mesi il modo di comunicare della Chiesa? Lo abbiamo chiesto a Delle Foglie che spiega come in realtà, “sia cambiata già dalle immagini” che sono state fatte circolare: la chiusura della stanza coi sigilli, l’elicottero che sorvola i cieli di Roma, il silenzio e la chiusura delle porte di Castel Gandolfo. E poi, da non dimenticare che Benedetto XVI è stato il primo Pontefice a lanciarsi nei social network. Il mondo sta cambiando e il Vaticano fa di tutto per rimanere al passo. Basti pensare, suggerisce il direttore del Sir, agenzia che è parte della Conferenza episcopale italiana, anche ai briefing continentali dei cardinali americani oppure ai cardinali tedeschi che dopo la conferenza episcopale e prima di venire a Roma, hanno affrontato un tema secolare e travagliato come quello del ruolo delle donne nella Chiesa.

Come vede il Sir il trattamento dell’evento Conclave da parte degli altri media ‘laici’? Al direttore non spaventano “i racconti irregolari o tendenziosi, perché rispetto – dice Delle Foglie – la curiosità di tutti”. Piuttosto è dispiaciuto quando “si specula e si da una immagine distorta della Chiesa come è successo per Vatileaks e pedofilia. “Per esempio – continua Domenico Delle Foglie – nessuno parla del dopo dimissioni dell’arcivescovo O’ Brien in Scozia, mentre noi siamo andati a sentire come si sente il vescovo che è andato a sostituirlo e sta vivendo una situazione terribile tra l’angoscia dei fedeli e la speranza di ritrovare un cammino insieme”.

Sara Stefanini

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