In Europa un bambino su tre è in sovrappeso. Un dato estremamente preoccupante che emerge dal rapporto lanciato oggi “Diamogli peso: l’impegno dell’Unicef per combattere la malnutrizione”. Lo studio evidenzia che nel 2017 38,8 milioni di bambini al di sotto dei 5 anni risultavano in sovrappeso, ben 8 milioni in più rispetto al 2000. Secondo le ricerche effettuate il 5,6% della popolazione infantile mondiale soffre di disturbi alimentari. In particolare, nella fascia di età che va dai 7 ai 14 anni i disordini nutrizionali colpiscono il 7,1% dei maschi e il 13,4% delle femmine.
Numeri che dipingono uno scenario allarmante, propiziato nei paesi più industrializzati da uno stile di vita che unisce la promozione del “Junky food” ad una quotidianità sedentaria. Un altro fattore che contribuisce all’esasperazione del fenomeno è l’accumulo di stress che nei contesti occidentali impegna i bambini in modo gravoso.
Secondo Francesco Samengo, presidente dell’Unicef Italia “Ci sono due aspetti legati alla questione della cattiva alimentazione, in particolare nel nostro paese. Il primo è quello della sicurezza alimentare: anche in Italia bambini e bambine che vivono nei nuclei familiari più poveri non hanno accesso a fonti di cibo sicure e sufficienti. Il secondo è quello dei disordini alimentari, che porta alla luce una forma crescente di disagio tra gli adolescenti e presta il fianco ad una serie di altre problematiche quali quelle del bullismo legato all’immagine fisica”.
Le parole del presidente dell’Unicef rimarcano l disagi di natura psicologica che si uniscono alla parte prettamente fisica, e fanno riflettere anche su quanto questo grave tema contrasti in modo paradossale con la fame nel mondo e la denutrizione, una dicotomia che trova il proprio minimo comune denominatore nella sofferenza e che fa riflettere circa l’importanza di un’equa distribuzione delle risorse alimentari.