Abuso d’ufficio, corruzione e prestazioni sessuali: sono queste le accuse che stamattina hanno portato all’arresto di Emilio Arnesano, pubblico ministero a Lecce, su ordine del gip di Potenza nell’ambito di un’inchiesta della Procura locale.
Le indagini sono partite da una segnalazione di reato sul dissequestro di una piscina di Giorgio Trianni, dirigente dell’Asl di Lecce, per il quale il pm avrebbe ottenuto in cambio “un soggiorno con annesse battute di caccia”. Da lì, sempre a carico del magistrato, sarebbero emersi via via episodi di “corruzione e abuso d’ufficio”, favori personali, incontri sessuali e agevolazioni. Su tutti, il “rapporto corruttivo, consolidato e duraturo” con l’avvocato Benedetta Martina, per la quale Arnesano avrebbe pilotato i procedimenti contro i suoi assistiti, ricevendo come compenso delle prestazioni sessuali.
Il pm arrestato avrebbe anche, secondo l’accusa del giudice di Potenza, agevolato con successo la prova orale di accesso all’avvocatura di una candidata, concordando con l’avvocato Antonio Ciardo, ora con divieto di dimora, componente della commissione d’esame, le domande da porre. Una prassi, questa, reiterata con un intervento presso il presidente del collegio di disciplina dell’Ordine degli avvocati di Lecce, Augusto Conte, su richiesta dell’avvocato Manuela Carbone. Anche in quel caso, il pm avrebbe chiesto a Carbone delle prestazioni sessuali in cambio.
Al momento, l’avvocato Martina si trova ai domiciliari, e la stessa sorte è toccata anche a tre dirigenti dell’Asl di Lecce: Ottavio Naracci, Giorgio Trianni e Giuseppe Rollo. In questo caso, Arnesano avrebbe garantito loro l’esito positivo di procedimenti giudiziari a carico, ottenendo in cambio una barca di 12 metri a un prezzo inferiore rispetto al suo valore, soggiorni gratuiti e interventi medici agevolati. Al momento, l’imbarcazione è posta sotto sequestro.