L’Ucraina ha vietato a tutti gli uomini russi tra i 16 e i 60 anni l’ingresso nel Paese. A renderlo noto è il presidente Petro Poroshenko. La decisione è stata presa per impedire “la formazione di distaccamenti di eserciti privati che sono avamposti delle loro forze armate”. La restrizione, che durerà trenta giorni, verrà applicata nell’ambito della legge marziale entrata in vigore mercoledì 28. Non solo. Kiev ha deciso di organizzare esercitazioni militari su vasta scala nell’area del mare d’Azov. “L’aviazione ha imitato raid nemici contro le unità che proteggono la costa marina”, si legge infatti in una nota del Comando Interforze dell’Ucraina, pubblicata dal canale russo RT. Questa mattina è stata poi perquisita dai servizi di sicurezza ucraini l’abitazione di Padre Pavel, superiore della Pecherska Lavra, il più antico e importante monastero di Kiev, parte della Chiesa ortodossa russa. Il sacerdote, infatti, è accusato di “incitamento all’odio”.
La Russia, invece, al momento, non intende imporre misure speculari a quella adottata dall’Ucraina. La conferma arriva dalla portavoce del ministro degli Esteri russo Maria Zakharova, che ha poi dichiarato all’agenzia di stampa russa Tass: “L’Ucraina potrebbe sprofondare nella guerra civile. Alle forze dell’ordine ucraine sono stati concessi poteri straordinari, incluso l’uso della forza senza l’autorizzazione dei tribunali o dei pm, e questo pone dei seri rischi”. Nel frattempo, stanno per essere trasferiti a Mosca per essere interrogati i comandanti delle tre navi militari ucraine catturate il 25 novembre dalle forze russe al largo della Crimea. “La Russia è un aggressore e un occupatore”, ha detto il primo ministro dell’Ucraina Volodymyr Groysman all’edizione del venerdì del quotidiano tedesco Die Welt, chiedendo sanzioni più severe da parte dell’Ue e della Germania contro il Cremlino.