Il padre del ministro del Lavoro Luigi Di Maio rompe il silenzio intorno all’inchiesta delle Iene sul lavoro nero nella sua azienda. Lo fa in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera.
“Le mie responsabilità non possono ricadere sui miei figli”, ha dichiarato Antonio Di Maio. Ha inoltre spiegato di non aver detto nulla ai familiari riguardo ai pagamenti in nero: “Ho affrontato i momenti difficili da solo, senza parlarne con i miei familiari perché non volevo si preoccupassero. Sono pronto a rispondere dei miei errori”.
Il padre del vicepremier ha inoltre difeso il figlio, scagionandolo da ogni legame con la vicenda: “Hanno attaccato Luigi con una ferocia spropositata. Stanno cercando di colpirlo ma lui non ha la minima colpa”. Lo stesso si legge sul blog M5S: “Luigi Di Maio non ha colpe. Sono attacchi per vincolo di sangue”, riporta un post all’interno del sito.
Il senatore del Pd Francesco Bonifazi ha reagito così su Twitter: “Perché Antonio Di Maio mente? Lui dice che la ditta è sua. Falso. Era della madre e ora è del ministro e di sua sorella”.
Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro dell’Interno Matteo Salvini. “Rispetto molto Luigi Di Maio. Non conosco la sua famiglia né le sue aziende. Coinvolgere parenti, mogli e amici nella bagarre politica non mi sembra una cosa intelligente”, ha dichiarato a Sky Tg24. Sul caso si è espresso anche il presidente della Camera Roberto Fico a margine di un convegno all’Accademia dei lincei sui beni comuni: “Solidarietà a Luigi Di Maio che in questo momento sta subendo un fango incredibile”.
Filippo Roma, il giornalista che si sta occupando del caso, ha ricevuto delle minacce di morte. Il contenuto – “Se ti incontro per strada ti ammazzo” – è stato rivelato dallo stesso giornalista a “Un giorno da pecora” su Rai Radio 1.