La musica del carillon che suona in sottofondo nella scuola dell’infanzia in provincia di Milano stride con le urla del maestro. “Papà te lo do io! Chiudi gli occhi”. Gli investigatori hanno registrato ben 42 episodi di violenza fisica e verbale in circa un mese di indagini. A compierli un insegnante italiano di 64 anni nei confronti di bambini tra i 2 e i 5.
Spinte, calci, minacce. E ancora grida, pianti e colpi alla testa. Le famiglie li credevano al sicuro, ma i loro figli erano oggetto delle angherie dell’insegnante, che si è persino spinto a prendere i bambini di peso e a scaraventarli per terra come oggetti. Da stamattina il maestro è agli arresti domiciliari, dopo che i carabinieri sono intervenuti per eseguire l’ordinanza di custodia cautelare richiesta dalla Procura del capoluogo lombardo. L’accusa è di maltrattamenti su minori.
E pensare che solo due giorni fa, il 27 novembre, il consiglio della Regione Lombardia aveva approvato uno stanziamento di 600mila euro per installare la videosorveglianza in tutti gli asili nido. La regione lombarda è la prima in Italia ad avere un progetto di legge che punta al “benessere e la tutela dei minori che frequentano nidi e micronidi” e che favorisce l’installazione degli impianti. “L’obiettivo – spiegano dalla giunta – è tutelare i nostri bambini prevenendo i maltrattamenti e favorendo, a tale scopo, l’installazione su base volontaria dei sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso”, ha spiegato l’assessore alla Famiglia Silvia Piani aggiungendo che “i filmati registrati all’interno dei nidi e dei micronidi saranno resi disponibili esclusivamente all’autorità giudiziaria”. I soldi stanziati potranno essere utilizzati dalle scuole che, a titolo volontario, decideranno di dotarsi di questi impianti. La proposta a livello nazionale è invece ancora ferma alla Camera. Si auspica che quest’ultimo caso possa riaccendere il dibattito parlamentare.