Theresa May, premier britannica, incassa il secondo sì nel complicato cammino che porterà il Regno Unito all’uscita dall’Europa unita il prossimo 29 marzo. Dopo l’accordo trovato in Consiglio dei ministri il 14 novembre, ieri il Primo ministro ha portato a casa un altro importante risultato: il Consiglio dell’Unione europea, nei suoi 27 componenti, ha dato il via libera alla fase successiva di approvazione del patto che inglesi ed europei dovranno sottoscrivere per firmare il proprio divorzio consensuale.
Ma il percorso non è ancora terminato. Davanti alla May c’è ora lo scoglio più difficile da sorpassare. Tra il 10 e il 12 dicembre il Parlamento britannico dovrà ratificare le quasi 600 pagine di accordo, approvato a Downing Street. La situazione apre a molti scenari, uno dei quali potrebbe comportare le dimissioni della premier se non dovesse passare al vaglio di Westminster.