“Se sarà necessario useranno la forza letale per fermare i migranti che cercheranno di entrare nel Paese”. Con queste parole Donald Trump attacca nuovamente i migranti centro americani, partiti 40 giorni fa da San Pedro Sula, che sono arrivati e continuano ad arrivare in Messico con l’intento di entrare negli Stati Uniti.
Il presidente Usa ha dato l’ordine di inviare al confine con il Messico le truppe americane, si tratta di circa 6mila militari. Il Tycoon ormai da parecchi giorni cerca di cambiare le regole d’ingaggio della missione militare. “Non ho scelta. Hai a che fare con almeno 500 criminali gravi e gentaglia”.
Intanto sono giunte dalla Casa Bianca nuove indicazioni. Tra queste l’eventuale chiusura degli ingressi nel Paese, che includerebbe anche le merci, nel caso in cui la situazione diventasse incontrollabile, e un possibile blocco dell’attività dell’amministrazione, se il Congresso non riuscisse a trovare una soluzione sul finanziamento del muro al confine messicano.
I migranti hanno manifestato al confine, contro tali provvedimenti, chiedendo “di aprire la porta, perché non vogliamo la guerra ma lavoro”. Nella giornata di ieri ne sono stati arrestati 300.
La situazione è delicata e sarà ulteriormente complicata dalla nuova misura, chiamata “Remain in Mexico”, a cui sta lavorando l’amministrazione Trump. I richiedenti asilo dovranno aspettare in Messico che la loro richiesta venga esaminata. Inoltre, i migranti che non potranno provare “il ragionevole timore” di persecuzioni in Messico, una volta presentata la domanda al confine, saranno respinti e rimandati indietro. A rivelarlo è stato il Washington Post, che è entrato in possesso dei documenti del dipartimento di Sicurezza Interna. Intanto, alla frontiera sono attese circa 4mila migranti.