Una sola richiesta: compattezza assoluta. Questa la richiesta fatta oggi dal vicepremier Luigi Di Maio ai suoi parlamentari, durante il vertice straordinario dei pentastallati, dopo lo scivolone del governo sul ddl sicurezza. La riunione con gli esponenti del Movimento a Montecitorio cerca di ricucire lo strappo che da ieri sta dividendo la maggioranza, dopo il voto segreto sull’emendamento 1.272 che modifica il 323 del codice penale, l’abuso d’ufficio, proposto da Catello Vitiello, grillino ripudiato e oggi al gruppo Misto, in accordo con il centrodestra.
La bocciatura del governo a voto segreto su un emendamento, con ben 45 voti di scarto, molto oltre il dissenso previsto, ha scatenato l’ira di M5s. Il leader del Carroccio Matteo Salvini ieri ha subito tentato di placare gli animi: “Nessuna ripercussione sull’esecutivo, la Lega mantiene i patti”.
La maggioranza cerca di restare unita e Di Maio, durante l’assemblea di oggi con i parlamentari M5s, chiama i suoi alla azione per frenare chi “vuole affossare il ddl sulla corruzione”.
Di Maio ha voluto ribadire che la contrarietà su un provvedimento deve essere espressa pubblicamente “mettendoci la faccia”, senza nascondersi “con il voto segreto”.
Dopo la riunione con i suoi Di Maio è adesso alle prese, insieme al suo omologo Salvini e al premier Conte, con l’esame del ddl anticorruzione. Chiesto un rinvio dell’Aula alle ore 13, una pausa che secondo il pentastellato Del Grosso, è necessaria per “chiarirci al nostro interno per poter procedere nel migliore dei modi”. Dall’opposizione risponde Emanuele Fiano del Partito Democratico che ribatte: “Non si può prendere in giro l’opposizione e gli italiani”. L’esito finale del voto determinerà la tenuta della maggioranza su un tema chiave del contratto di governo.