È durata tutta la notte e proseguirà anche oggi la discussione del decreto fiscale alla commissione Finanze al Senato. Procede a rilento e sono previste una serie di sedute notturne per consentire al provvedimento di arrivare in aula lunedì prossimo.
In circa due ore sono stati esaminati poco più di dieci emendamenti all’articolo 2, sulla rottamazione degli accertamenti. Polemiche tra maggioranza e opposizioni sull’andamento dei lavori, con la Lega che ha puntato il dito contro l’atteggiamento di ostruzionismo “delle minoranze”. Molte proposte di modifica della maggioranza sono state accantonate. Non risultano ancora depositate in commissione quelle di modifica conseguenti all’intesa di governo per lo stralcio del condono fiscale. A incidere appunto l’ostruzionismo delle opposizioni. Emerge anche una sanatoria sulle vendite delle case popolari: anche i voti dei senatori al riguardo, su circa 600 emendamenti, sono stati rallentati a causa dell’atteggiamento ostile del Pd e i continui interventi anche di Forza Italia e Fratelli d’Italia.
Sulle case popolari rivendute a prezzi di mercato si è espressa la Cassazione nel 2015. Il senatore Emanuele Dessì (Movimento 5 stelle) e il relatore Emiliano Fenu hanno presentato in commissione un emendamento per “disinnescare questa bomba” (come dichiarato dallo stesso Dessì). Il senatore cerca di difendere la norma dalle accuse di nascondere un nuovo condono: “Semplicemente offriamo la possibilità di accedere all’affrancazione dal vincolo del prezzo massimo di vendita col pagamento di una piccola percentuale perché non si può andare a richiedere i soldi dopo dieci anni a chi ha rivenduto a prezzi di mercato una casa acquisita a costo agevolato”. Peraltro solo per quanto riguarda Roma, si tratterebbe di “duecentomila immobili” a potenziale rischio causa. Ci sarebbe tempo fino a lunedì, quando il provvedimento dovrebbe arrivare in aula, ma pare che l’intenzione sia quella di provare a chiudere la questione in commissione prima del weekend.