Un bottino deludente. È questo il commento più diffuso nei corridoi del ministero del Tesoro dopo il primo giorno di asta dei Buoni del Tesoro pluriennali (Btp): nella seduta di ieri sono stati piazzati solamente 481,3 milioni di euro. “Premesso che è la prima giornata, il volume è inferiore alle aspettative” spiega al Corriere della Sera Davide Iacovoni, capo della direzione Debito Pubblico del ministero. “A venire meno per ora è stata la clientela più facoltosa, quella del private banking e delle gestioni patrimoniali”.
L’intento del Tesoro è incassare, entro giovedì, tra i 7 e i 9 miliardi di euro. Per questo è stato deciso di garantire agli investitori un rendimento minimo più alto del solito (1,45 percento). La speranza, disattesa, era quella di piazzare 1 miliardo di euro nel primo giorno di vendita. Così l’incasso di 481 milioni preoccupa, pur non destando allarme, nonostante sia il più basso dal 2012: allora nella prima giornata furono collocati solo 218 milioni di buoni del tesoro.
La vendita dei Btp terminerà giovedì: oggi e domani le aste saranno dedicate ai piccoli investitori, dopodomani a quelli “istituzionali”. Ma sulla vendita del debito italiano vige l’incognita della risposta della Commissione europea alla manovra: solo domani si saprà infatti se Bruxelles deciderà di aprire una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per il mancato rispetto delle regole sulla legge di Bilancio. La decisione dell’Europa potrà condizionare molto l’attitudine di chi ha intenzione di comprare debito italiano.
Il risultato di ieri condiziona i mercati. Questa mattina lo spread tra Btp e Bond tedeschi ha sfondato quota 322 punti, dopo essere salito fino a 336: è il dato più alto dalla primavera del 2013. Anche la Borsa di Milano segue la tendenza negativa: questa mattina ha aperto con un calo dello 0,34 percento, aumentato in poche ore fino a meno 1,2. In forte difficoltà (tra meno 2,9 e meno 5,5 percento) tutti i titoli bancari.