Il ministro dell’Economia Giovanni Tria è a Bruxelles per l’Eurogruppo straordinario convocato oggi. Ufficialmente si parlerà di unione bancaria, riforma del meccanismo europeo di stabilità Esm e del nuovo bilancio unico dell’area euro. È difficile però pensare che, durante o a margine dell’incontro, non si parlerà anche della lettera inviata dall’Italia alla Commissione europea. Anche se il vicepresidente della Commissione europea Vladis Dombrovskis ha chiarito: “Oggi non discutiamo di Italia all’Eurogruppo, ma stiamo preparando il pacchetto per mercoledì che include l’opinione su tutti i budget, incluso l’italiano, e il follow up alla richiesta dei fattori rilevanti sul debito”. Mercoledì 21 novembre infatti dovrebbe arrivare il parere di Bruxelles: non si esclude l’apertura di una procedura di infrazione già da gennaio, dopo che il disegno di legge di Bilancio sarà approvato alla Camera e al Senato.
Quando arriverà l’ufficialità della bocciatura della manovra, si potrà decidere se tirare dritto o allentare su reddito di cittadinanza e quota 100, le due operazione più care al governo. L’esecutivo però non vuole cedere, ma il presidente dell’Inps Tito Boeri, in un’intervista a al Corriere della Sera ha chiarito: “Con quota 100 la spesa aumenterà”. Secondo quanto espresso da rappresentanti del governo, per coprire parte delle spese si interverrà sulla privatizzazione del patrimonio pubblico guadagnando 1,7 miliardi di euro annui, pari a un punto di Pil all’anno. Flat tax sì, ma non per tutti: secondo quanto pubblicato su Il Giornale solo chi non possiede alcuna partecipazione in aziende potrà usufruire del regime forfettario. In attesa della risposta, i collaboratori di Tria hanno confermato che il 2,4 % è invalicabile, e che per garantire questo tetto il monitoraggio sulla spesa sarà costante.