Le previsioni del Governo sulla crescita generata dalla manovra si sono rivelate troppo ottimistiche rispetto alle proiezioni della Commissione Europea che boccia invece la bozza di bilancio italiano. Secondo i dati dell’Unione infatti, il deficit crescerà sino al 2,9% per il 2019, superando il 3% entro 2020. La natura di questi parametri è dovuta principalmente alle spese per la riforma della legge Fornero e l’istituzione del reddito di cittadinanza. Secondo Il Presidente della BCE Mario Draghi, tali investimenti implicherebbero uno sforamento eccessivo per un debito pubblico che è già il terzo più alto del Mondo, pari al 130% del Pil. Una previsione in netto contrasto con le proiezioni di Governo che avevano configurato una progressiva diminuzione del deficit nel prossimo triennio. Sempre secondo la Commissione Europea, la crescita del PIL annunciata da Lega e 5 Stelle si è rivelata inferiore di 1/3 rispetto alle aspettative italiane. Se la manovra non venisse modificata l’Italia rischierebbe di subire una procedura d’infrazione che prevede il taglio del debito pubblico del 5%, una somma che corrisponde a 160 miliardi da pagare in 5 anni. A tal proposito, Moscovici ha provato ad attenuare la tensione dichiarando che “le nostre previsioni differiscono da quelle italiane perché fanno riferimento al documento programmatico di bilancio ricevuto il 16 ottobre, ma la situazione può essere diversa quando arriverà la risposta del Governo”.
Per la Ue deficit italiano
salirà al 2,9% con manovra
Il monito di Draghi
Il presidente Bce molto preoccupato
Crescita del Pil più bassa del previsto
08 Novembre 201849