Ucciso in Brasile dalla compagna durante un rituale di magia. L’avvocato torinese Carlo Cicchelli, 48 anni e due figli di 11 e 13 avuti da una precedente relazione, è stato ritrovato morto nella casa in cui viveva con la fidanzata Cléa Fernanda Màximo da Silva a Maceiò, capitale dello Stato dell’Alagoas. L’aveva conosciuta a Torino alcuni anni fa e soltanto da giugno si erano trasferiti in Brasile. Secondo quanto si apprende dal sito di informazione brasiliano G1, la donna non avrebbe premeditato l’omicidio. La ragazza ha dichiarato che, essendo stata obbligata da lui a prendere parte al rituale di magia nera, una volta legato, avrebbe colto l’opportunità di ucciderlo perché subiva “una costante violenza fisica e psicologica”. In seguito, avrebbe lasciato il corpo nella stanza per un paio di giorni, per poi avvolgerlo in sacchi di plastica e spostarlo in un’altra. La vittima sarebbe stata lì per circa un mese: il corpo è stato infatti trovato in evidente stato di decomposizione.
Rosimeire Viera, investigatrice responsabile dell’inchiesta, ha spiegato che l’assassina ha usato alcuni prodotti per attenuare il cattivo odore come profumo, carbone e altre sostanze. Essendo stato trovato in avanzato stato di decomposizione non è stato possibile dimostrare le cause che hanno portato al suo decesso: solo un’analisi più approfondita dell’Istituto di Medicina Legale brasiliano potrà dare risposte. La polizia sta invece indagando per capire se le dichiarazioni della compagna siano attendibili o se dietro ci sia invece una motivazione economica: la donna infatti, dopo averlo ucciso, avrebbe chiesto più volte soldi alla famiglia italiana dell’avvocato attraverso alcuni messaggi telefonici. Nei prossimi giorni verranno ascoltati dalle autorità i familiari – che avevano denunciato la scomparsa dell’avvocato il 31 ottobre – e altri che potranno aiutare le autorità.