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HomeEconomia Vendite in forte calo, piccoli negozi in crisi, preoccupazione per Natale

Istat, calano i consumi
Piccoli negozi in crisi
preoccupazione per Natale

Vendite giù del 2,5% su base annua

Confesercenti: Riprendere dialogo con UE

di Laura Bonaiuti07 Novembre 2018
07 Novembre 2018

Confesercenti è allarmata dai dati Istat, come conferma Patrizia De Luise, presidente dell’associazione: “Una frenata più brusca di quanto atteso, da cui non si salva nemmeno l’online, e che per i piccoli negozi è la peggiore degli ultimi 5 anni”.

I dati non lasciano spazio a interpretazioni. A settembre 2018 l’Istat stima che le vendite al dettaglio sono diminuite, rispetto al mese precedente, dello 0,8%, e anche su
base annua sono in calo del 2,5%.

Anche i consumatori sono preoccupati e il Codacons, tramite Carlo Rienzi, parla addirittura di una “Caporetto per le vendite al dettaglio. un dato estremamente negativo perché le famiglie stanno tagliando le spese in tutti i settori, compreso quello alimentare”.

Patrizia de Luise per Confesercenti invita il governo a “ristabilire la fiducia” e a “riprendere un dialogo costruttivo con l’Europa per poter dare, nel più breve tempo possibile, sicurezze alle imprese e ai consumatori sui provvedimenti in arrivo” – e conclude – “non possiamo più permetterci questo clima di incertezza che rischia di diventare un macigno sui consumi interni e pregiudicare ancor più la crescita”.

Il quadro mostrato dai dati Istat mette in rilievo soprattutto la crisi dei piccoli negozi che hanno subìto la più drastica contrazione delle vendite con un calo, su base annuale, del -4,3%. Anche la grande distribuzione ha continuato a vendere meno durante tutto il 2018 fino a registrare un -1,2%. Si teme a questo punto per la crisi che la contrazione delle vendite potrebbe registrare nel periodo natalizio.

I beni non alimentari hanno perso il 2,5% in valore e il 2,8% in volume rispetto al 2017 e l’Istat registra variazioni tendenziali negative in quasi tutti i gruppi di prodotti – fatta eccezione per gli elettrodomestici, tv e registratori che si attestano a un +2,1%.

Ma è in particolare il calo delle spese alimentari, con una diminuzione record del 3,1%, a rendere critiche le previsioni per il futuro.  Questo vuol dire che “gli italiani hanno ridotto i consumi di cibo ed è senza dubbio un pessimo segnale”, sottolinea Carlo Rienzi.

I dati resi noti oggi dall’Istituto di statistica dimostrano che tra prima e dopo la crisi di circa dieci anni fa la grande distribuzione ha tutto sommato recuperato, almeno in parte, quanto perso durante la recessione, mentre i piccoli negozi arrancano ancora, visto che rispetto al 2008, le loro vendite complessive infatti sono inferiori del 15,5%.

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