«Smentisco qualsiasi comunicazione fatta a mio nome. La persona che ha parlato non è il mio portavoce e non condivido nulla di quanto è stato detto». Rilasciata in una dichiarazione all’ANSA, qualche giorno fa, lo sceicco Adel Aref al Qaddumi sembrava smentire il suo interessamento a entrare nel Cda della Roma. Le dichiarazioni di al Qaddumi sono la conseguenza di quanto è accaduto nel giorni scorsi quando si è parlato dell’interessamento dello sceicco per la società romana. Parole che non sembrano sue, ma di Gigi Moncalvo, ex direttore della Padania, secondo quanto riferito si è spacciato per il portavoce di Aref al Qaddumi, spiegando a Radio Manà Manà che la trattativa non poteva andare a buon fine perché veniva a mancare da parte dell’Unicredit la volontà di cedere le sue quote.
La virata. La “deadline” imposta ad Al Qaddumi è stata fissata dall’amministrazione della Roma il 14 marzo: entro quel giorno lo sceicco dovrà versare la somma pattuita nell’accordo preliminare siglato con Pallotta. Dopo la smentita, lo sceicco ancora non è stato chiaro sui suoi reali intendimenti, ha preso solo le distanze da quello che per qualche giorno è stato il suo sedicente portavoce: il giornalista Luigi Moncalvo.
Il Cda della Roma. Al momento il Consiglio di amministrazione dell’As Roma è formato dal presidente James Pallotta, dal comitato esecutivo costituito da Paolo Fiorentino e Italo Zanzi (amministratore delegato della Roma) e da Catia Augelli, Franco Baldini, Claudio Fenucci, Guido Gombar e Christoph Winterling. Lo sceicco palestinese entrerebbe nell’azionariato della società con il 10% che verrebbe ceduto da Unicredit che al momento detiene il 40%.
Ancora incertezza. Sembrava ieri il giorno del chiarimento nel consiglio dell’As Roma davanti il quale James Pallotta doveva spiegare la vicenda dello sceicco, ma alla fine Al Qaddumi non ha deciso ancora nulla. Lo sceicco fino ad ora ha trattato solo con Pallotta. Ad alimentare i dubbi ci sarebbero anche i tempi per formalizzare l’ingresso nella newco americana. In una risposta alla Consob, As Roma ha posto come termine ultimo dal versamento il 14 febbraio. Nel colloquio tra legali, invece, gli americani avrebbero permesso l’arrivo del bonifico entro la fine di questa settimana.
Precedenti non molto confortanti. Lo scetticismo dell’Unicredit deriva da un evento del 2010 quando l’amministrazione dell’As Roma si era imbattuta nello sceicco durante la selezione delle offerte preliminari di vendita. Dopo aver assunto informazioni, però, l’istituto aveva scartato la proposta.
Il tema dell’allargamento della compagine azionaria sarebbe però una cosa concreta visto che l’Unicredit è intenzionata a vendere quel 10% allo sceicco.
Marco Stiletti