Torna a salire il differenziale tra titoli di Stato italiani e tedeschi a dieci anni. È di pochi minuti fa la notizia che, dopo una fase di arresto che andava avanti dal primo novembre, lo spread è risalito fino a 299, portando anche il rendimento decennale del Tesoro al 3,39%.
L’appuntamento vero e proprio con i conti della Commissione europea è previsto per giovedì prossimo quando l’ente svelerà i numeri delle proprie previsioni economiche. Secondo quanto si potrebbe presumere a causa del rallentamento della crescita e delle valutazioni più prudenti fatte sull’effetto della manovra finanziaria, il rapporto deficit/Pil, che si dovrebbe assestare a oggi sul 2,4%, potrebbe aumentare e arrivare a toccare addirittura il 3%, soglia minima richiesta dall’Unione europea per poter rimanere nella zona Euro.
Il gestore del fondo OYSTER European Corporate Bonds di SYZ Asset Management, Antonio Ruggeri, dà una spiegazione della crescita dello spread nei confronti dei Bund tedeschi affermando che la reazione è stata provocata dalla deviazione rispetto all’orientamento del precedente governo, ma anche e soprattutto dall’obiettivo dell’1,6% annunciato da Tria a inizio settembre.
Per quanto concerne la Borsa: Piazza Affari continua il suo trend negativo e cede lo 0,6%, non allarmante se comparato al resto dell’Europa in bollino rosso. In coda al listino ci sono le banche, Bper perde il 3%, Ubi il 2,3%, Mps il 2,5%, Banco Bpm il 2%, Carige il 2,2% e Unicredit l’1,3%. Tra le imprese, male Ferrari che perde il 2,85%. Positivo l’andamento di Mediaset al 2%, che ha diffuso dati in crescita per quanto concerne il reparto pubblicitario. Campari sale al 3,7% e Italgas allo 0,9% dopo i conti. 1% in più anche per Leonardo che ha concluso un contratto in Cina per 15 elicotteri.