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HomeEconomia Importazione riso: Ue dà ragione all’Italia, lesa da Cambogia e Birmania

Importazione riso
Ue dà ragione all'Italia
lesa da Cambogia e Birmania

Riconosciuto il danno economico

da superare con il ripristino dei dazi

di Giorgio Saracino06 Novembre 2018
06 Novembre 2018

Myanmar women plant rice at a paddy field on the outskirts of Naypyitaw, Myanmar, 24 July 2018. A floor price for paddy has been set at 500,000 Burmese Kyat (or 346 US dollar) for every 100 baskets of rice for the 2018 paddy harvesting period, the Myanmar Rice Federation announced at the Myanmar Rice Federation Stake holder Forum in March 2018 in Naypyitaw. EPA/HEIN HTET

C’è stato un danno economico causato dalle importazioni di riso a dazio zero da Cambogia e Birmania. A dare ragione ai produttori italiani di riso è la Commissione Ue, che ora proporrà ai 28 Stati membri il ripristino dei dazi ai due Paesi asiatici. “La Commissione ha chiuso l’indagine salvaguardia riso riconoscendo il danno alla risicoltura italiana e con la proposta di ripristinare per tre anni i dazi”, ha dichiarato con un tweet il ministro delle politiche agricole Gian Marco Centinaio.

L’Italia, primo produttore di riso in Europa con 1,5milioni di tonnellate (il 50 per cento dell’intera produzione continentale), aveva richiesto con altri sette paesi l’attivazione della clausola di salvaguardia per i risicoltori europei. Negli ultimi cinque anni infatti le quote di mercato di riso cambogiano e birmano a dazio zero entrate nella Ue sono salite rispettivamente dal 13 al 21 per cento e dallo 0 al 5.

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