Virginia Raggi, sindaca pentastellata di Roma, si trova davanti alla settimana più difficile del suo mandato alla guida della città eterna: domenica ci sarà il referendum sulla questione Atac, mentre sabato la sindaca scoprirà la sua sorte nella sentenza sul caso Marra, che la vede accusata per falso. Secondo il codice di comportamento del M5S dovrebbe lasciare l’incarico se condannata, lei tace sulla questione.
La vicenda giudiziaria nasce dalla nomina di Renato Marra, fratello di Raffaele, ex braccio destro di Raggi, come capo del Dipartimento turismo del Campidoglio. Secondo quanto dichiarato dalla sindaca al responsabile prevenzione della corruzione del comune, l’incarico a Marra è stata una decisione presa di sua iniziativa. Dalle chat e dalle mail, però, si evince che la proposta di Renato sia stata portata avanti dal fratello, il quale è indagato per abuso d’ufficio. Venerdì verrà ascoltata come teste Carla Romana Raineri, che prima di dimettersi dalla sua carica aveva espresso un parere negativo sulla gestione della cosa romana da parte della Raggi e del duo composto da Romeo e, appunto, Marra.
Venerdì, tra l’altro, i simpatizzanti della Raggi, si riuniranno in Piazza del Campidoglio per una manifestazione. “Sempre con Virginia”, il comitato di solidarietà della sindaca, si contrappone a “Roma dice basta”, che ha già organizzato sit-in in giro per la città e che, invece, esprime il malcontento sull’operato della grillina.
Guardando avanti e ipotizzando il peggio per Virginia Raggi: che ne sarà di lei se dovesse essere condannata? Come già detto, il MoVimento è piuttosto intransigente nei confronti di chi è stato ritenuto colpevole, tuttavia nel suo caso, si sostiene in casa cinquestelle, potrebbe esserci un voto popolare, da attuare sulla piattaforma Rousseau, che potrebbe evitarne le dimissioni.