È stato presentato stamattina all’auditorium dell’ANMIG (Associazione Nazionale dei Mutilati ed Invalidi di Guerra), “Martiri di Carta. I giornalisti caduti nella Grande Guerra”, un volume a cura di Pierluigi Roesler Franz ed Enrico Serventi Longhi, per ricordare e ricostruire la storia di scrittori e intellettuali che prestarono servizio durante la I guerra mondiale. Il direttore della Federazione Stampa Italiana Tommaso Gramiccia e Giancarlo Tartaglia del Dipartimento Comunicazione e Sviluppo del Nastro Azzurro, che si occupa di commemorare i combattenti decorati al valore militare, hanno presentato l’incontro, organizzato dalla Fondazione sul Giornalismo “Paolo Murialdi di Roma” e dallo stesso Istituto del Nastro Azzurro.
Le vicende della Grande Guerra cambiarono profondamente il lavoro del giornalista sin dai primissimi giorni dello scoppio delle ostilità, in quel 1914 che fu definito da Benedetto Croce l’anno della “guerra di carta”, durante il quale i quotidiani nazionali, finanziati anche dalle potenze europee impegnate nel conflitto, si diedero battaglia a colpi d’inchiostro per spostare l’opinione pubblica sul tema dell’ingresso in guerra dell’Italia. Gli autori hanno voluto sottrarre all’oblio della dimenticanza le storie di 264 intellettuali, che si trovarono al fronte per raccontare le vicende del primo conflitto mondiale, confrontandosi non solo con le privazioni della guerra, ma anche le imposizioni della censura, e con la militarizzazione forzata a cui furono sottoposti. Un lavoro, quello di stesura del testo, frutto di sette anni di ricerca, che hanno permesso non solo di ricostruire le vicende dei protagonisti, ma che hanno permesso il ritrovamento di elementi commemorativi che si credevano perduti, come la lapide ai giornalisti caduti durante la guerra, affissa alla presenza di Mussolini in via delle Convertite il 24 maggio del 1934.