Non si placano le polemiche sul caso Desirèe. La sindaca Virginia Raggi, presente ieri sera alla fiaccolata in memoria della sedicenne, si è detta “scioccata dalla brutalità” con cui si è consumato l’omicidio, ed ha affermato che il Comune si costituirà parte civile.
Dura l’accusa di Giulia Bongiorno, ministro della Pubblica Amministrazione, nei confronti della prima cittadina. In un’intervista a La Stampa ha dichiarato che “esiste purtroppo a Roma un problema di zone franche. Di questa situazione è oggettivamente responsabile chi fa il sindaco”. Sulla scia delle accuse di Matteo Salvini dei giorni scorsi, l’avvocatessa leghista ha attaccato la Raggi, riconoscendole però due attenuanti: “La prima è che si deve occupare di una realtà estremamente vasta, la seconda che eredita una situazione complicata”. La Bongiorno ha invocato infine un maggiore controllo del territorio, sostenendo che “l’illecito prolifera dove non c’è la presenza dello Stato”.
Intervenuta questa mattina in occasione del IV Forum delle Autorità Metropolitane Europee, la sindaca ha risposto alle accuse, promettendo di “agire sulle periferie e in tutte quelle aree in cui i cittadini si sentono abbandonati”. Successivamente ha fatto appello agli Stati nazionali affinché mettano a disposizione degli amministratori locali “gli strumenti necessari per poter intervenire ed impedire questi tragici eventi”.
Calzanti, a questo proposito, le affermazioni del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, intervistato ieri sera a Piazzapulita, su La7. “C’è un grave problema di sicurezza, soprattutto nelle città molto grandi – ha dichiarato – e per questo motivo assumeremo 6mila nuovi agenti nelle forze dell’ordine”. Il ministro ha anche anticipando l’attuazione di una “Legge per Roma capitale”, prevista nel contratto di governo, per garantire alla città “più soldi e più potere”.