“Se potessi tornare indietro non rifarei quello che ho fatto perché è distruzione della vita e disprezzo del creato. Scusatemi”. Si torna a parlare di Luigi Chiatti, il “mostro di Foligno” che tra il 1992 e il 1993 uccise due bambini. In una lettera inviata all’Unione Sarda, Chiatti si rivolge agli organi di informazione: “Oggi sono una persona molto diversa, che non si riconosce in quella descritta dai mass-media”, che non hanno mai avuto contatti diretti con l’uomo, condannato a trent’anni nel 1997 e dal 2015 in una struttura psichiatrica giudiziaria in Sardegna.
L’omicida si è rivolto anche ai familiari delle vittime: “Non vi chiedo di perdonarmi, so che è difficilissimo, ma per lo meno di concedermi di dare ‘un senso’ al sacrificio delle due vittime. Sono convinto che dal male più profondo può emergere la luce, attraverso un processo di trasformazione e rinascita interiore della persona ed è quello che è accaduto in questi anni”.