È arrivata in mattinata la condanna per Leoluca Grizzaffi, il confrate corleonese accusato di aver reso omaggio all’abitazione di Riina durante la processione di San Giovanni Evangelista nel maggio 2016.
Ad emettere la sentenza, il giudice del tribunale di Termini Imerese Fabio Raia, che ha ritenuto l’atto del confrate di suonare la campanella proprio davanti la casa di Riina un vero e proprio “inchino”. Secondo la ricostruzione di poliziotti e carabinieri, subito dopo lo scampanellio, l’intera processione si sarebbe fermata per omaggiare il boss mafioso.
La condanna a sei mesi è giunta dopo la richiesta di due anni di carcere formulata dal pm per “turbamento di funzioni religiose”.
In difesa del frate è intervenuto Domenico Mancuso, parroco di Corleone. “La processione ha percorso via Scorsone come sempre e non ci sono state soste prestabilite”, ha affermato il sacerdote. Intanto l’avvocato di Grizzaffi ha annunciato il ricorso in appello.