Il Parma Calcio torna ad essere italiano, più precisamente emiliano. La cordata di imprenditori “Nuovo Inizio”, che aveva rifondato la società calcistica dopo il fallimento Ghirardi, ha fatto valere una clausola contrattuale e ha riacquisito il 60% del pacchetto azionario appartenente alla Desports del cinese Jiang Lizhang. Termina quindi dopo meno di un anno l’esperienza italiana dell’imprenditore asiatico che annunciò l’acquisto del club il 16 novembre 2017, facendo tornare la società nelle mani di imprenditori locali tra i quali Guido Barilla, Mauro del Rio, Angelo Gandolfi, Giampaolo Dallara e Giacomo Malmesi.
“Le complicazioni della burocrazia cinese successive alla nuova normativa sui capitali esteri lo rendono inadatto a ricoprire un ruolo di maggioranza”, ha dichiarato Marco Ferrari, vicepresidente di “Nuovo Inizio”. Si tratta delle restrizioni sancite dal governo di Pechino nell’estate del 2017 per gli investimenti nel settore immobiliare, per gli hotel, per l’intrattenimento e l’acquisto di club sportivi. Secondo l’accordo che era stato sottoscritto al momento della cessione del club all’imprenditore cinese, si prevedeva la possibilità si riacquistare il 30% del capitale nel caso in cui si fossero realizzate determinate condizioni. Quindi Il 30% rimane alla Desports, il 60% torna nelle mani della cordata locale e il 10% resta – per statuto – all’azionariato diretto “Parma Partecipazioni Calcistiche”.
In attesa di nominare un nuovo presidente, la cordata parmigiana “Nuovo Inizio” ha garantito “un rafforzamento patrimoniale attraverso un aumento di capitale”, quindi un investitore solido e capace. Per continuare il progetto di resurrezione che è stato iniziato nel 2015 dopo il fallimento del Parma Fc a seguito della gestione Ghirardi. Il campo per ora ha parlato: in tre anni dalla serie D alla A. Ora tocca ai conti.