Si è concluso con 16 condanne e tre assoluzioni il processo di Torino ad attivisti e simpatizzanti No-Tav per i tafferugli con le forze dell’ordine scoppiati il 28 giugno 2015 a Chiomonte, durante una manifestazione nella Val di Susa. L’ammontare complessivo delle pene inflitte dal tribunale si aggira intorno ai 30 anni di reclusione. Il pubblico ministero Antonio Rinaudo ne aveva chiesti circa 70. La condanna più alta è stata di tre anni, dieci mesi e dieci giorni. A Nicoletta Dosio, 73enne insegnante di greco in pensione e storica attivista No-Tav, sono stati inflitti un anno, otto mesi e dieci giorni. Un’altra esponente di lungo corso del movimento, Marisa Meyer, è stata assolta. Alla lettura del dispositivo erano presenti numerosi compagni degli imputati. Fra il pubblico c’era anche Francesca Frediani, consigliera regionale del Movimento Cinque Stelle in Piemonte.
“Le richieste del pm sono state praticamente dimezzate ma rispetto all’entità dei fatti rimangono alte. Sicuramente faremo ricorso”, ha detto l’avvocato Emanuele D’Amico, uno dei difensori dei No-Tav condannati. L’episodio giudicato si riferisce ai fatti accaduti il 28 giugno 2015, quando un migliaio di manifestanti partiti da Exilles violarono l’ordinanza della prefettura e raggiunsero in corteo il cantiere di Chiomonte. Alcune persone col volto coperto da un cappuccio agganciarono delle funi alle recinzioni del cantiere nel tentativo di abbatterle. Davanti allo schieramento delle forze dell’ordine i manifestanti lanciarono sassi ed altri oggetti a cui la polizia rispose con i lacrimogeni. Gli scontri si conclusero con quattro poliziotti feriti, tra cui due per ustioni.